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Con il "reddito energetico" contributi a fondo perduto per il fotovoltaico

Finanziamenti 

Prime a partire Lazio e Sardegna che hanno già approvato le norme e stanno per aprire i bandi per ottenere finanziamenti per istallare i pannelli. Previsti limiti di reddito per accedere all'incentivo.

 

Il reddito energetico consiste in una rendita a vita, per quanto riguarda la fornitura di energia elettrica, che quindi permette di tagliare, in maniera consistente, i costi in bolletta.

 

In sostanza, grazie ai bonus regionali è possibile ottenere l’installazione gratuita di pannelli fotovoltaici, che sono in grado di produrre elettricità in maniera gratuita. Nello specifico, è l’energia solare che viene trasformata in energia elettrica, da utilizzare liberamente per tutti gli usi domestici.

Ma come fare per ottenere questo reddito energetico, già in vigore? Infatti, nel corso del 2022, alcune realtà regionali, come quella pugliese, hanno messo in atto la misura, a favore delle famiglie meno abbienti.

Ora nuovi fondi sono in arrivo per finanziare la misura e in particolare, c’è una regione che è già pronta per dare il via all’erogazione del beneficio.

Ecco tutti i dettagli riguardanti i beneficiari e le modalità per ricevere il reddito energetico dal 2023.

 

ECCO LA PRIMA REGIONE A INIZIARE LE EROGAZIONI DEL REDDITO ENERGETICO DAL 2023

In realtà c’è già una regione attiva in questo senso ed è il Friuli Venezia Giulia. In sostanza, i fondi risultano già stanziati e ufficialmente in partenza dal 2023, però avranno effetto retroattivo, motivo per cui in realtà già ora è possibile affrontare tale tipologia di lavori e beneficiare dell’agevolazione.

La prima quindi che aprirà le danze ad anno nuovo è un’altra regione vale a dire la Sardegna.

A oggi lo stanziamento ammonta a 5 milioni per il 2024 e altrettanti per il 2024.

Grazie al reddito energetico, i beneficiari hanno la possibilità di annullare i costi derivanti dall’installazione sul tetto di un impianto fotovoltaico, tra l’altro potendo anche sommare i contributi con quelli già previsti, a livello nazionale, da alcuni bonus edilizi.

Un vero e proprio Ecobonus regionale dunque, che permetterà ai privati cittadini di avvantaggiarsi dell’efficientamento energetico delle proprie case.

 

A seguire, ecco quali sono i requisiti necessari per poter richiedere il reddito energetico dal 2023 e le modalità da seguire per inviare la domanda.

 

REDDITO ENERGETICO DAL 2023 IN SARDEGNA: BENEFICIARI E REQUISITI

Come già abbiamo avuto modo di specificare, il reddito energetico consiste in un contributo che agevola le famiglie più bisognose, dal punto di vista economico.

Infatti, tra i requisiti più importanti, per poter presentare la propria candidatura all’installazione di un impianto nuovo di zecca, troviamo l’Isee basso.

Così infatti aveva già previsto la regione Puglia e ora anche la regione del Friuli.

La priorità andrà proprio ai nuclei familiari che versano in condizioni disagiate, dal punto di vista economico.

Gli utenti beneficiari dovranno stipulare un contratto con il GSE, avendo diritto all’autoconsumo gratuito ma con l’impegno di cedere i crediti maturati 

per il servizio di scambio sul posto in modo da alimentare il fondo di rotazione.

In altri termini, tutta l’energia prodotta e non autoconsumata va alla regione che ne diventa proprietaria e ne dispone. Quando invece si acquista un impianto fotovoltaico, l’energia non consumata va comunque in circolo ma il GSE provvede a effettuare un bonifico ai diretti interessati, per fruire di quella energia prodotta.

Questo genere di agevolazione non è però cumulabile con altre agevolazioni per la riduzione dei costi legati al consumo di energia elettrica.

 

I singoli cittadini meno abbienti non sono però gli unici che potranno beneficiare del reddito energetico.

Infatti, la regione Sardegna ha stanziato anche ulteriori fondi per favorire l’avviamento delle comunità energetiche di competenza territoriale delle varie amministrazioni comunali.

Alla comunità può partecipare sia il privato cittadino che i soggetti pubblici, purché non si tratti però di venditori di energia rinnovabile.

La comunità energetica mantiene la propria qualifica, e quindi il beneficio del contributo, se la quota di produzione da rinnovabili e destinata all'autoconsumo è pari ad almeno il 60%.

COME RICHIEDERLO?

La regione informa che sarà indetto un bando pubblico aperto a tutti, sia proprietari di singole villette che condomini, finalizzato proprio a selezionare i beneficiari della misura.

Per procedere con l’iscrizione, è necessario consultare il sito ufficiale della regione, su cui vengono riportate tutte le informazioni per accedere al beneficio e inviare la propria candidatura, tramite piattaforma telematica.

È la legge regionale n. 15/2022 che regolamenta la pianificazione, la produzione, il trasporto, la distribuzione e l’utilizzazione dell’energia, istituendo anche il reddito energetico regionale.

Al momento, le ultime news relative all’installazione di impianti fotovoltaici grazie ai bonus regionali, fanno riferimento solo a Friuli e Sardegna, di cui appunto abbiamo dato notizia.

Il consiglio consueto è di monitorare il sito web della propria regione di residenza, così da non perdere eventuali novità ed aggiornamenti.

 

REDDITO ENERGETICO DAL 2023 NEL LAZIO: BENEFICIARI E REQUISITI

La Regione Lazio coprirà tutte le spese. In cambio, gli utenti “regaleranno” la loro energia. Sono stati stanziati 2 milioni di euro per il 2023 e 5 milioni per il 2024 a favore del reddito energetico regionale, la misura pensata per aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili. Il reddito, le cui linee guida di funzionamento sono state specificate nelle disposizioni generali al collegato di bilancio di recente approvazione, si rivolgerà alle utenze residenziali domestiche o condominiali di nuclei familiari con reddito Isee non superiore ai 35 mila euro.

Il reddito servirà a coprire le spese “per l’acquisto, l’installazione, la connessione, la manutenzione, l’esercizio e l’assicurazione degli impianti”, incluse anche “le spese per le relative pratiche amministrative”. Inoltre, il beneficiario del reddito energetico non potrà dismettere l’impianto per almeno venti anni.

Gli utenti che entreranno a far parte del progetto avranno diritto all’autoconsumo gratuito dell’energia elettrica prodotta attraverso gli impianti. I crediti maturati nei confronti del Gestore dei Servizi Energetici, per la quota di produzione di energia elettrica non autoconsumata, verranno versati alla Regione Lazio che, a sua volta, li destinerà al finanziamento della misura.

Questo intervento si affianca a quello relativo alle comunità energetiche rinnovabili, pensato per creare aggregazioni sia di cittadini e sia di enti, per gestire, in maniera congiunta, i flussi energetici. Una soluzione pensata, così come per il reddito energetico, per far fronte al caro bollette ed avere un ambiente più pulito.  

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Redazione

Redazione di Rete Commercialisti