Con le istruzioni operative n° 6 del 1° marzo 2017, l'Agea ha offerto chiarimenti relativi all'accesso all'aiuto comunitario, regolamentato a livello nazionale con decreto Mipaaf n° 911/2017 riservato alla imprese del settore vitivinicolo. Non rimane, a questo punto, che aspettare che le singole Regioni e le P.A. adottino glia tti necessari a rendere operativa l'agevolazione, individuano, nel dettaglio i criteri di priorità, i requisiti di ammissibilità e ulteriori condizioni di ammissibilità della spesa.

Soggetti interessati sono le imprese operanti nel settore vitivinicolo.

Nello specifico, per poter accedere al contributo è necessario che l'impresa svolga almeno una delle seguenti attività:

- produzione di mosto di uve ottenuto dalla trasformazione di uve fresche da esse ottenute, acquistate, o conferite dai soci, anche ai fini della sua commercializzazione;

- produzione di vino ottenuto dalla trasformazione di uve fresche o da mosto di uve da esse ottenuto, acquistate o conferite dai soci, e/o acquistato anche ai fini della sua comercializzazione;

- produzione di vino attraverso la lavorazione delle proprie uve da parte di terzi vinificatori qualora la domanda sia rivolta a realizzare ex novo un impianto di trattamento o una infrastruttura vinicola, anche ai fini della commercializzazione.

Anche se nel rispetto dei suddetti requisiti, non sono mai ammesse all'agevolazione le imprese che risultano in difficoltà ai sensi dell'articolo 2 punto 14, Regolamento UE 702/2014.

Il contributo è calibrato in ragione della dimensione dell'azienda richiedente considerando che:

- pe le microimprese e le pmi è disposto nella misura massima del 40% della spesa effettivamente sostenuta, incrementato al 50% nelle Regioni in cui si applica l'obiettivo convergenza;

- per le imprese intermedie, cioè quelle che hanno meno di 750 dipendenti o il cui fatturato annuo non è superiore a 200 milioni di euro, la misura massima è ridotta al 20% della spesa, elevata al 25% nell'ipotesi di Regioni in cui si applica l'obiettivo convergenza;

- per le grandi imprese, quelle che occupano più di 750 dipendenti o il cui fatturato è superiore a 200 milioni di euro, il contributo massimo è individuato nella misura del 19% della spesa sostenuta.

Le spese ammesse al contributo devono essere riconducibili a investimenti materiali e/o immateriali in impianti di trattamento, in infrastrutture vinicole nonchè in strutture e strumenti di commercializzazione del vino che devono essere mantenuti in azienda per almeno un quinquiennio.

Per lo stesso arco di tempo è richiesto che il bene mantenga il vincolo di destinazione d'uso, la natura e le finalità specifiche per cui è stato realizzato.

Le spese generali sono ammissibili solo se direttamente riconducibili e direttamente collegabili all'investimento realizzato.

Nello specifico, la spesa si ritiene sostenuta quando ad essa si rende accoppiabile un titolo di pagamento e sia rintracciabile sulle scritture contabili del c/c bancario intestato al soggetto beneficiario e indicato nella modulistica con cui si è chiesto accesso all'aiuto. Sembra utile ricordare che il conto corrente indicato non può essere modificato fino al momento dell'accredito del finanziamento, se non per causa di forza maggiore. Inoltre, il conto corrente deve essere intestato al soggetto beenficiario del contributo. Indispensabile il pagamento tramite conto corrente.

Le domande di aiuto devono essere fatte su base regionale e quando la medesima impresa effettua investimenti localizzati in diverse Regioni, bisogna procedere alla presentazione di una domanda di aiuto per ciascuna Regione.

Le prime scadenza per la presentazione delle domande sono:

- il 31 agosto 2017, nelle Regioni che si avvalgono della delega da parte del'OP Agea per l'istruttoria dell'ammissibilità al pagamento e per i controlli in loco;

- il 15 luglio 2017, nele Regioni che non si avvalgono della delega.

Dott. Pierluigi Papi

Dottore commercialista e revisore legale

www.studiopapi.eu